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Una promessa eterna

Ciao a tutti ragazzi, volevo condividere con voi una delle emozioni più belle che una donna possa mai provare: una romantica proposta di matrimonio.

Da smielata e romanticona quale sono, ho cominciato a guardare un  po’ su internet  le varie proposte e vorrei postare qui sotto quelle che mi hanno emozionato di più per poter condividerle con voi.

 

 

 

 

 

E voi? Ogni tanto pensate a come potrebbe essere? Commentate e condividete con me le vostre speranze, i vostri desideri o le vostre esperienze.

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Scritto da Angela Franco.

 

Amore da sorelle

Ho sempre evitato di parlare di sentimenti con le persone che amo, non fa parte della mia persona, anche un abbraccio, a volte, mi risulta difficile darlo. Ho cercato sempre di mantenere generico il tema dell’amore in questo blog, mai personale. Oggi invece voglio cercare di parlare della persona più importante della mia vita, la persona che amo più di qualunque altra cosa: mia sorella.

Avevo 6 anni quando ho avuto l’impellente bisogno di condividere la mia vita con qualcun altro, così chiesi ai miei genitori di  “andare a comprarmi” una sorellina . Arrivò 9 mesi dopo e quel giorno fu il più bello della mia vita. Non credevo si potesse essere così felici per un esserino che ti teneva il dito stretto nella sua piccola mano, eppure mi sentivo la bambina più felice del mondo. Inutile dire che quella felicità durò poco, appena la portarono a casa cambiò tutto: ero gelosa marcia di lei!! Mi resi subito conto che mi sentivo più sola di prima, perchè la mia sorellina era troppo piccola per giocare con me alle bambole e,  appena cominciò a camminare e a toccare le mie cose, mi pentii subito della mia richiesta di avere qualcuno con cui condividere la mia vita. Odiavo che mia madre desse sempre ragione a lei, e se ne usciva sempre con la frase: “Lei è piccola” o “Fai giocare anche tua sorella”. C’era una sorta di legame odio-amore tra noi due: litigavamo ogni giorno ma, quando lei mi guardava con i suoi occhioni neri, riusciva a far riemergere tutto l’amore che provavo per lei. E oggi, dopo 14 anni, è ancora così.

Oggi mi confida ogni suo piccolo segreto, ed è bellissimo che prenda esempio dalle mie scelte: sono contenta di esser diventata una sorta di guida per lei, una persona da prendere come esempio, a cui chiedere consigli sulla scuola, sulle amicizie e sui primi amori. Non potrei mai pentirmi della scelta fatta perchè è stata la migliore che io abbia mai potuto prendere. Sono fiera di lei, di quello che è diventata e delle scelte che ha intrapreso.  Sono sicura che un giorno diventerà qualcuno di importante, perchè è tenace e caparbia a tal punto da raggiungere ogni suo scopo. Non posso far altro che continuare a starle vicino e a supportarla in ogni sua scelta… io ci sarò sempre.

A mia sorella Ilenia, l’amore più grande della mia vita.

Ti amo.

 

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Commentate qui sotto anche voi con le vostre esperienze, raccontatemi di vostra sorella o di vostro fratello e del legame che vi unisce. A presto

 

Scritto da Angela Franco.

Uno Stato che non prova Amore

Se la persona che amate avesse dei gravi problemi di salute che lo costringerebbero a restare a letto in tutte le ore del giorno, e se la stessa persona vi farebbe capire di voler porre fine a questa tortura, voi come reagireste? Accompagnereste la sua decisione, andando contro al vostro egoismo, e accettando il volere dell’altra persona?

Un esempio vero e proprio di questa situazione ci viene dato da Fabiano Antoniani, conosciuto da tutti come DJ FABO,  un ragazzo ironico, energico e ribelle a cui, un giorno, fu strappata la voglia di vivere. Dj scatenato che faceva ballare dietro una consolle migliaia di persone riempiendo le piste, grazie alla sua musica. Suonare per gli altri lo rendeva felice.

Questo era Dj Fabo, questo è stato fino a quella notte. Stava tornando da un dj set in un noto locale milanese. Sulla strada del ritorno, mentre viaggiava a bordo della sua auto, in piena notte, fu coinvolto in un drammatico incidente. Stava guidando, quando gli sfuggì il telefono di mano, si chinò una frazione di secondo per afferrarlo, quando riprese il controllo del volante era troppo tardi: l’auto sbandò a destra e impattò un’auto che procedeva lungo la corsia di emergenza. L’impatto lo sbalzò fuori dall’abitacolo a metri di distanza. I soccorsi furono immediati, così come la corsa in ospedale, ma era troppo tardi. La diagnosi non lasciò alcuna speranza: Dj Fabo rimase cieco e tetraplegico, condannato a restare immobile per il resto della vita.

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Fabo si rende presto conto di non riuscire a vivere in quel modo, senza la sua musica, senza le sue corse, senza poter guardare negli occhi la sua fidanzata. Così comincia una nuova battaglia, quella per la libertà di morire, ma purtroppo è la legge che non glielo permette: l’eutanasia, in Italia, è un reato. L’eutanasia comprende, tecnicamente, tutti gli interventi medici, attivi o passivi, volti ad interrompere la sofferenza di una persona malata terminale, previo suo inequivocabile consenso.  In Italia tutto ciò è un reato. Ma chi siamo noi per decidere cosa farne della vita degli altri?  Perché dovremmo decidere noi se una persona debba vivere o morire?

Alla fine Fabo riesce ad esaudire il suo desiderio grazie ad una persona che ha rischiato tanto per lui, Marco Cappato, che lo ha portato in Svizzera per ottenere il suicidio assistito in una clinica specializzata. Dj Fabo “ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci”.  Prima di morire Dj Fabo ha chiesto l’ultimo favore ai suoi amici e familiari: “Non prendetemi per scemo ma devo chiedervi un favore: mettete sempre le cinture. Non potete farmi un favore più grande”.

 

“Siamo Schiavi di uno Stato, viviamo Schiavi di uno Stato, lavoriamo Schiavi di uno Stato” Dj Fabo.

 

 

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“Andrò via con il sorriso, andrò via libero”.

 

Scritto da Angela Franco.